RX Endorali digitali
La radiografia endorale è un esame rapido e non invasivo. Per minimizzare l’esposizione del paziente ai raggi X, nel nostro Studio utilizziamo un sistema di radiografia digitale tra i più moderni, che riduce la quantità di radiazioni assorbite dal paziente. Data l’estrema sensibilità dei sensori di captazione, ben più elevata delle comuni pellicole radiografiche, ed avendo un’elevata qualità dell’immagine, ci consente di capire e valutare meglio eventuali lesioni del dente o lo stato di salute dei tessuti profondi. .
Le radiografie endorali hanno un valore non solo diagnostico, ma anche di controllo: perciò può essere necessario eseguirne durante le terapie per valutare la correttezza e/o lo stato di avanzamento delle terapie stesse.
L’immagine digitale della radiografia, appare sullo schermo del computer in tempo reale, riducendo di molto i tempi di lavoro, e viene visualizzata dal medico e dal paziente in modo chiaro ed immediato. Può essere, inoltre, ingrandita e modificata a piacimento, grazie al software dedicato, in modo da poter valutare anche i più piccoli dettagli, e ottimizzare la visione delle radiografie, sempre personalizzate alla variabilità anatomica dei singoli pazienti.
RADIOLOGIA DENTALE DIGITALE
Cos’è e una radiografia?
L’esame radiologico o radiografia è un esame che fa uso di radiazioni ionizzanti (Raggi X) per una fare una diagnostica per immagini. Si basa sulla capacità che hanno i Raggi X (scoperti l’ 8 novembre 1895 dal fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen) di attraversare un corpo e imprimere la propria immagine su una pellicola. La nascita della radiografia ha modificato completamente l’approccio diagnostico in campo medico.
Inizialmente Röentgen non immaginò il valore che la sua scoperta avrebbe avuto in campo medico. Ma già dall’anno successivo iniziarono a venire usate le radiografie per diagnosticare fratture ossee e lesioni interne. Il primo uso dei Raggi X come mezzo diagnostico fu fatto da John Hall-Edwards, medico inglese, nel gennaio del 1896. Il mese successivo lo stesso Hall-Edwards iniziò ad usare i raggi X durante le operazioni chirurgiche.
Con la scoperta dei raggi X, infatti, si è potuto finalmente scrutare l’interno del corpo umano, rendendo visibili chiaramente fratture e lesioni interne e permettendo degli interventi efficaci, evitando, quando possibile, dolorose operazioni.
Nel settore dell’odontoiatria, l’uso dei raggi X nella diagnosi fu reso possibile dal lavoro pionieristico di C. Edmund Kells (1856–1928), un dentista di New Orleans, che lo sperimentò già nel luglio del 1896 e venne definito “il padre della radiografia dentale”. Kells si suicidò dopo una lunga storia di malattia per il cancro causato dalle radiazioni. Gli venne amputato prima un dito poi un altro, poi l’intera mano, quindi l’avambraccio ed infine l’intero braccio.
Otto Walkhoff (1860–1934), uno dei più eminenti dentisti tedeschi della storia, effettuò parimenti nel 1896 poche settimane dopo la scoperta dei raggi X, radiografie su se stesso con un tempo di esposizione di 25 minuti.
Le prime vittime furono i radiologi, che entrarono nella storia della medicina come “martiri” del progresso radiologico; ne è un esempio la famosissima Marie Curie che diede uno dei più importanti contributi alla storia della radioattività, morendo a causa dell’eccesso di esposizione alle radiazioni. Molti di loro a causa dei danni da radiazioni dovettero subire amputazioni o morirono di malattie tumorali.
Nikola Tesla (1856–1943) fu uno dei primi ricercatori in Electrical Review del 5 maggio 1897 ad esprimersi contrariamente ed in modo esplicito sull’abuso dell’utilizzo dei raggi X — all’epoca ritenuti privi di rischi.
Infatti, nel periodo iniziale le esposizioni alle sostanze radioattive o ai raggi X (raggi Röntgen), avvennero in maniera avventata (L’uso di raggi X nella vita di tutti i giorni erano considerati “chic”; negli USA venivano anche proposti per radiografare i piedi al fine di fare scarpe su misura). La crescente consapevolezza dei pericoli delle radiazioni nel corso del XX secolo si avviarono in tutto il mondo gli studi per introdurre le misure di prevenzione.
La storia della radioprotezione comincia pochi anni prima dell’inizio del XX secolo con la scoperta che le radiazioni (ionizzanti e non ionizzanti sia da fonti radioattive naturali che artificiali) possono avere un effetto nocivo sugli organismi viventi.
A cosa serve una radiografia dentale?
La radiografia dentale viene utilizzata in ambito odontoiatrico per valutare lo stato di salute del cavo orale e rilevare la presenza di problemi o patologie impossibili da diagnosticare visivamente.
Una radiografia dentale non richiede preparazioni particolari. Nel nostro studio viene eseguita all’interno di una prima visita.
Le radiografie vengono utilizzate anche per monitorare i progressi di terapie ortodontiche e per ottenere una diagnosi su dolori che non trovano una spiegazione a un esame obiettivo.
Tutto quello che devi fare è restare fermo soltanto per pochi secondi: in questo modo le immagini prodotte saranno estremamente nitide, aiutando l’odontoiatra nel suo lavoro di diagnosi e trattamento.
Trattandosi di un esame, la radiografia ai denti non ha degli effetti concreti sul paziente. Risulta però indispensabile per ottenere tutti gli elementi necessari a stilare un piano di cura. Tipicamente l’esame ai raggi X è utilizzato dagli studi dentistici per trattare:
• Carie
• Cure canalari / Devitalizzazioni
• Cisti
• Impianti
• Estrazioni di denti o radici
• Installazione di dispositivi ortodontici
• Parodontite
I raggi X possono inoltre svolgere anche un ruolo terapeutico come nel caso di alcune patologie oncologiche.
Quali sono i vantaggi della radiografia digitale?
I sensori per la realizzazione delle lastrine digitali consentono, rispetto alla pellicola tradizionale, tempi di esposizione molto più bassi (e quindi della dose ricevuta dal paziente di radiazioni), e la visualizzazione dell’immagine al monitor in tempo reale (non necessitando di tempi di sviluppo e fissaggio).
Il formato digitale consente al dentista di regolare e modificare il contrasto, la luminosità e soprattutto di ingrandire i particolari per una migliore visualizzazione. Le immagini su lastra, invece, non possono essere regolate o modificate. La possibilità di regolare l’immagine rende meno probabile la necessità di ricorrere ad una seconda radiografia, riducendo complessivamente l’esposizione del paziente ai Raggi X.
L’immagine radiografica digitale inoltre permette di avere una risoluzione spaziale migliore rispetto a quella tradizionale, in quanto riesce a catturare un numero di pixel maggiore e quindi ad ottenere immagini più dettagliate, evitando ripetizioni di esami.
Le immagini ottenute con la radiografia digitale, possono essere inviate per e-mail ad uno specialista per un consulto ed inoltre sono facilmente archiviabili.
La radiografia dentale è sicura?
“Perché il dottore esce dalla stanza visto che i raggi non fanno male?” è una domanda che molti si fanno qualche attimo prima di sottoporsi ad una radiografia. È il caso di spendere qualche riga per un breve chiarimento: noi tutti viviamo immersi in un mondo di radiazioni elettromagnetiche, sia di origine umana (come le onde della rete dati degli smartphone) sia naturale, come la radiazione di fondo del proveniente dalla stessa Terra (che è piena di elementi radioattivi come Radon e Radio) o Raggi Cosmici (come quelli provenienti dal Sole o dalle Stelle). Una radiografia panoramica – la più utilizzata in ambito dentistico – è considerata pari a poche ore di esposizione naturale alla luce solare.
Va da sé che una singola radiografia non rappresenta un rischio per la salute del paziente (ogni lastrina digitale provoca danni comparabili a 15 minuti di passeggiata in una giornata di sole); tuttavia lo sarebbe per l’operatore sanitario, nel caso non si proteggesse dai Raggi X, dato l’alto numero di radiografie eseguite ogni giorno, per molti giorni, ed in molti anni di lavoro. La somma di tutte queste migliaia di esposizioni ai Raggi X diventerebbe effettivamente un problema, ed è preferibile evitarlo semplicemente cambiando stanza al momento dell’emissione dei Raggi X.
In realtà esiste una sola vera limitazione per le radiografie, anche in ambito dentistico: le donne in dolce attesa. Pur nella non perfetta conoscenza degli effetti che una singola radiografia potrebbe avere sul feto, per prudenza molti dentisti preferiscono evitarle se non necessarie per un intervento d’urgenza. Quindi le donne che anche solo sospettano di essere in gravidanza devono avvisare il dentista all’inizio della visita; egli valuterà quanto sia rimandabile l’esame inizialmente previsto.
Quali sono i rischi di una radiografia?
L’esposizione ai raggi X può danneggiare le cellule del corpo umano. In particolare, può aumentare il rischio di sviluppare un tumore nel corso della vita. Questo rischio è proporzionale alla dose di radiazioni ricevuta e cresce con il numero di esami eseguiti.
Negli ultimi decenni si è sempre più diffusa la radiografia digitale, che funziona sempre con l’emissione di Raggi X ma con una differenza importante: la radiazione invece di impressionare una lastra, colpisce un sensore elettronico che trasforma le radiazioni ricevute in un’immagine immediatamente disponibile.
Dopo l’esposizione radiografica i dati vengono inviati direttamente al computer attraverso un cavo, generalmente una fibra ottica. Sul computer, dopo un tempo molto breve (tra i 5 e i 30 secondi), apparirà la radiografia effettuata.

